Domenica 23 febbraio le elezioni federali in Germania hanno visto la vittoria del centrodestra della CDU/CSU e l’avanzata dell’estrema destra dell’AFD. Il principale partito di governo, la SPD, esce sconfitta, mentre avanzano i partiti alla sua sinistra.
Questa domenica si sono tenute le elezioni federali in Germania, anticipate a seguito del crollo del governo “del semaforo” (dai colori dei partiti alleati) di socialdemocratici (SPD), Verdi (Bündnis 90/Die Grünen) e liberali (FDP) lo scorso novembre.
Con un’affluenza record dell’82,54%, i cristiano-democratici CDU/CSU hanno vinto riportando un notevole aumento di voti, seguiti dall’estrema destra (AfD). Al polo opposto, c’è una significativa polarizzazione verso sinistra, mentre i partiti di coalizione del governo uscente perdono la maggioranza.
Con il 28,5% nella parte proporzionale e il 32,07% in quella maggioritaria per la CDU/CSU di Friedrich Merz, questa lista ha ricevuto meno voti del previsto, segnando il secondo peggior risultato della storia partitica. Eppure, la CDU/CSU è di gran lunga la vincitrice di queste elezioni anticipate del 21° Bundestag, a cui hanno partecipato circa 59,2 milioni di elettori. L’affluenza alle urne ha raggiunto il livello più alto dal 1990, mentre, allo stesso tempo, quasi 12 milioni di abitanti, immigrati in testa, non hanno potuto votare a causa delle specificità antidemocratiche della legge elettorale tedesca.

Le percentuali ottenute in questa e nella precedente elezioni.
L’AfD avanza in uno scenario che si sposta verso destra
Il partito di estrema destra, AfD, ha raddoppiato il suo risultato rispetto alle ultime elezioni ed è entrato in parlamento come seconda forza con il 20,8%. Il risultato mostra un chiaro spostamento a destra dello scenario politico tedesco: quasi un votante su due ha sostenuto l’arci-conservatrice CDU o la destra dell’AfD; una tendenza già osservata durante la campagna elettorale, in cui quasi tutti i partiti si sono concentrati sul tema dell’immigrazione e sul bilancio dello Stato da sbilanciare verso la spesa militare: temi su cui anche i partiti tradizionalmente di centro-sinistra come SPD e Verdi si sono avvicinati alle posizioni di destra.
Infatti, la coalizione uscente di SPD, Verdi e Liberali (FDP), crollata lo scorso novembre, è stata duramente punita dagli elettori: 9 punti percentuali in meno per la SPD, 3 in meno per i Verdi e 7 in meno per la FDP, per una perdita complessiva di quasi il 20% rispetto alle ultime elezioni federali. L’FDP è stato addirittura espulso dal Bundestag, non avendo raggiunto la soglia minima del 5%. Anche il precedente cancelliere Olaf Scholz (SPD) ha annunciato che non si metterà a disposizione per il prossimo governo, mentre il leader della FDP, Christian Lindner, ha già annunciato il suo completo ritiro dalla politica.
Anche se la CDU/CSU ha finora escluso una coalizione con l’AfD, il prossimo governo, quale che sia, supererà il precedente in termini di razzismo e austerità sociale.
Gli attacchi ai diritti democratici e i tagli che colpiscono i più poveri saranno necessari per finanziare le spese militari che tutte le possibili coalizioni intendono aumentare massicciamente.
Il partito più votato nelle liste maggioritarie (sinistra) e in quelle proporzionali/uninominali: si nota l’avanzamento di CDU/CSU e AfD.
Il partito più votato nelle liste maggioritarie (sinistra) e in quelle proporzionali/uninominali.
Il partito populista Alleanza Sahra Wagenknecht (BSW), nato pochi mesi fa, per poche migliaia di voti rimane sotto la soglia del 5% e ha già annunciato di voler fare un’inchiesta sul corretto conteggio dei voti. Fino a quel momento, dovrà essere assunto che non sarà rappresentato nel parlamento nelle considerazioni sulla distribuzione dei seggi e sulle possibili opzioni di coalizione. Teoricamente, è possibile una coalizione della CDU con SPD o AfD, ma il leader della CDU, Friedrich Merz, ha già annunciato che non formerà una coalizione con l’estrema destra.
Tuttavia, nessuna coalizione possibile raggiungerà la maggioranza dei due terzi, necessaria per cambiare le leggi della costituzione. Questa possibilità è stata ampiamente discussa nel contesto del riarmo e delle spese militari per finanziamenti di armamenti più massicci, per cui sarebbe necessario l’abolizione del freno all’indebitamento dello stato. Dunque, la futura coalizione al governo dipenderà dai voti dell’opposizione. Si annunciano, quindi, scenari di maggiore instabilità.
Tra i giovani prevale la polarizzazione a sinistra
Dall’altro lato, il Partito della Sinistra (Die Linkspartei o semplicemente Die Linke) sembrava fuori dai giochi anche solo due mesi fa. Da allora, ha fatto una notevole rimonta, guadagnando l’8,7% a livello nazionale. A Berlino, il partito ha addirittura ottenuto dei parlamentari in quattro dei distretti metropolitani.
Secondo gli exit poll, Die Linke è il partito più votato tra i giovani tra i 18 e i 24 anni, con il 25%. Segue l’AfD con il 20%. Ciò conferma che la recentissima ascesa di Die Linke è un fenomeno soprattutto giovanile.
Friedrich Merz ha ringraziato la gioventù della CDU, Junge Union, con effusione nel suo discorso dopo le prime estrapolazioni. Ma la CDU/CSU ha un sostegno molto limitato tra i giovani: solo il 13% in questa fascia d’età l’hanno votata, appena un punto percentuale in più rispetto alla SPD e ai Verdi. Questi ultimi hanno dimezzato il loro risultato rispetto al 2021. Anche l’FDP aveva ottenuto ottimi risultati tra i giovani nel 2021. Ora solo il 6% degli elettori tra i 18 e i 24 anni ha votato per loro.
“200 hanno dovuto andarsene perché 20.000 potessero tornare”, ha commentato Jan van Aken, leader della Die Linke, sui guadagni elettorali accelerati del suo partito. Dopo la scissione di Sahra Wagenknecht, il partito ha di nuovo posizioni chiaramente riconoscibili ed è l’unico a concentrarsi sulle “questioni veramente importanti”, dice van Aken. Tuttavia, è anche vero che la campagna elettorale della Linke non è stata in grado di fornire risposte chiare alla concorrenza degli altri partiti sulla politica di espulsione o “remigrazione”. Simile è la sua posizione sul genocidio in Gaza, su cui il partito non si esprime con chiara opposizione, mentre suoi dirigenti rivendicano “il diritto all’esistenza di Israele”. Anche con la sua nuova forza, dovrà misurarsi con questa situazione nel parlamento.
La polarizzazione tra i giovani elettori è altrettanto pronunciata che nella popolazione in generale. Ma l’oscillazione verso sinistra è molto più forte tra i giovani. Un movimento contro gli attacchi sociali del prossimo governo dovrà fare affidamento su questo settore e trarre la sua forza dall’auto-organizzazione nelle scuole e nelle università. In ogni caso, c’è il potenziale per contrastare gli attacchi previsti dal prossimo governo con una forte opposizione in piazza.
In queste elezioni, per la prima volta si è presentato il gruppo fratello della Voce delle Lotte-FIR, RIO (Revolutionäre Internationalistische Organisation, “Organizzazione Internazionalista Rivoluzionaria”), con le candidature socialiste indipendenti di Inés Heider e Leonie Lieb (entrambe militanti di RIO) insieme a quella di Franziska Thomas (del gruppo RSO), che sono riuscite a ottenere un primo importante risultato di 2.179 voti in tre quartieri a Berlino e Monaco. A Berlino-Friedrichshain-Kreuzberg-Prenzlauer Berg Est, 713 persone hanno votato per Inés, in una campagna elettorale caratterizzata da una forte polarizzazione tra il candidato del Partito della Sinistra, Pascal Meiser, e la candidata dei Verdi, Katrin Schmidberger. A Berlino-Tempelhof-Schöneberg, 818 persone hanno votato per Franziska. A Monaco West/Mitte, 648 persone hanno votato per Leonie. Con queste cifre, i candidati a Berlino e Monaco hanno ottenuto i risultati più forti a sinistra della Die Linke. La lotta contro la destra e per una sinistra veramente alternativa e anticapitalista non finisce qui: è appena iniziata.
Emma Hücker
È nata a Berlino nel 1999. Ha studiato chimica a Jena, Berlino e Napoli e sta conseguendo la laurea magistrale di chimica dell'ambiente e dei beni culturali a Firenze. Ha partecipato alle attività di Klasse gegen Klasse in Germania ed è militante della FIR.